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Torre Annunziata e quella “The Happy Land” vista e sviluppata da un gruppo di studenti statunitensi di architettura.

di Vincenzo Marasco

Nel maggio 2016, chiamati dal direttivo del The Oplontis Project con cui da tempo abbiamo un bellissimo rapporto di amicizia e collaborazione, ci è stato chiesto di accompagnare in visita alla città di Torre Annunziata un nutrito gruppo di studenti della Facoltà di Architettura della Montana State University in Bozeman, seguiti dal prof. Bradford Watson. Le finalità della visita erano quelle di mettere insieme delle idee utili per uno studio multidisciplinare di architettura, mirato alla realizzazione di un polo museale urbano e di un antiquarium che riguardassero tutti quegli spazi cittadini di interesse storico e artistico, gli aspetti economici e i servizi locali essenziali.

All’uopo è stato pensato un tour propriamente dedicato che interessasse soprattutto il centro storico di Torre Annunziata e in particolare tutte quelle strutture antiche, di cui diverse abbandonate al loro inesorabile degrado, legate in qualche modo al secolare sviluppo civico e industriale locale. Così dopo aver già ampiamente visitato i due importanti siti archeologici oplontini, la Villa “A” c.d. di Poppea Sabina e lo straordinario emporio meglio noto come Villa “B”, appartenuto a Lucius Crassius Tertius, il gruppo di accademici è stato accompagnato da uno dei membri del Centro Studi Storici “Nicolò d’Alagno” alla scoperta della città e al suo antico impianto industriale di epoca feudale e post unitaria.

Oltre ai luoghi dove ancora si evincono le parvenze degli antichi opifici torresi e ciò che resta delle derivazioni e dell’antico Canale del Conte di Sarno, grazie al quale è stato possibile lo sviluppo della magnifica epopea industriale di Torre  Annunziata, grazie al consenso del comandante dello stabilimento Spolettificio Esercito, struttura militare di proprietà dell’Agenzia Industrie della Difesa, col. Berardo Sabatino, in via eccezionale è stato possibile dedicare al gruppo una visita particolareggiata degli ambienti interni dell’ala storica della Real Fabbrica d’Armi di vanvitelliana memoria.

A termine dell’itinerario cittadino, gli studenti hanno avuto modo di visitare Palazzo Criscuolo e il Museo dell’Identità di Torre Annunziata dove ad approfondire la storia dei ritrovamenti archeologici e la spiegazione dei reperti ivi esposti, è intervenuta la prof.ssa Nayla K. Muntasser, archeologa ricercatrice della University of Texas in Austin e curatrice editoriale del The Oplontis Project.

Nel 2018, la studentessa Haley Teske, che in quel frangente torrese ha colto il modo di poter chiarire e perfezionare l’idea di museo cittadino polivalente e quello di un antiquarium da svilupparsi in modo integrato nel particolare modello urbano di Torre Annunziata, ha contribuito a dare forma ad una progettualità di rivalutazione dell’area urbana dei due siti oplontini, presentandola poi al docente tutor prof. Bradford Watson che ha continuato a seguirne gli sviluppi disciplinari. Così è nato Torre Annunziata Happy Land, quale prima fase progettuale di un programma di studi di architettura collettivo di più ampio respiro.

Presentato al concorso indetto dalla ACSA – Association of Collegiate Schools of Architecture, associazione internazionale di scuole di architettura che preparano futuri architetti, designer e agenti del cambiamento, fondata nel 1912 con sede al 1735 della New York Avenue in Washington D.C., il progetto ha vinto il premio 2018/2019 AIA/ACSA COTE riservato ai migliori 10 studenti.

La Giuria che ha valutato il progetto proposto al concorso ACSA dall’architettrice Haley Teske, così si è espressa:

«Happy Land è una proposta di design urbano avvincente che porta un approccio diverso alla visione della vita sostenibile all’interno di un tessuto urbano esistente e storico. Il progetto promuove l’accesso del pubblico al patrimonio culturale e ai siti fragili, riconoscendo anche un fitto paesaggio stradale e una scala urbana. Attraverso la sua ricerca sull’economia locale e l’impatto delle risorse, le idee incorporate dimostrano con successo nuovi metodi per incorporare strategie sostenibili in luoghi atipici di progetto.»

Il progetto il 22 aprile 2019 è stato reso noto dalla rivista on line https://www.architectmagazine.com/

Per chi volesse può consultare la proposta progettuale The Happy Land an Antiquarium for Torre Annunziata inviata al concorso dell’ACSA al seguente link: https://www.acsa-arch.org/competition-winners/winner-the-happy-land/

   

Continuando lo sviluppo progettuale esposto in prima battuta da Haley Teske, il gruppo di studenti e accademici della Facoltà di Architettura della Montana State University in Bozeman, seguito sempre dal prof. Bradford Watson, all’inizio di quest’anno avendo terminato il lavoro dopo averlo perfezionato e ampliato, ha ritenuto opportuno realizzare un contenitore editoriale che offre una veduta d’insieme delle loro proposte di sviluppo culturale e turistico, che vedono Torre Annunziata praticamente stravolta e ricostruita in un sistema culturale interconnesso. Il volume conta ben 86 pagine in doppia lingua, inglese e italiano ed è già presentato digitalmente presso la sede universitaria statunitense di provenienza del gruppo di architetti. La prossima intenzione espressa dal prof. Bradford Watson, appena ritornerà in Italia sarà quella di poterlo presentare alla città di Torre Annunziata con la collaborazione con chi da lì ne ha seguito gli sviluppi. Si spera entro fine maggio.