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Nuove considerazioni storiche e araldiche sullo stemma e sul gonfalone della Città di Torre Annunziata.

a cura di Vincenzo Marasco, Centro Studi Storici “Nicolò d’Alagno”

La questione che ci porta ancora una volta a discutere dei particolari decorativi e araldici dello stemma comunale e del gonfalone della città di Torre Annunziata, sorse nel 2011 (V. Marasco, V. Amorosi, Dov’è il nastro tricolore?, «Torresette» a.IX-28) allor quando, da una attenta osservazione dei due identificativi, si diede vita ad una questione che mise in evidenza quelli che potevano sembrare dei liberi arbitri riportati nel loro componimento generale.

I dubbi ricaddero sia sul colore del nastrino che annoda i rametti di alloro e di quercia in decusse che abbracciano lo stemma, sia sulla colorazione interna alla corona che lo sormonta.

Ma prima di addentrarci nell’analisi delle normative che regolano tutti i particolari araldici e decorativi dello stemma e del gonfalone della Città di Torre Annunziata, con lo scopo di trovare i giusti chiarimenti per quelli che per noi ancora oggi rappresentano dei meri errori, partiamo dalla descrizione ufficiale di quel che ci riguarda e cerchiamo di capire cosa essa ci descrive:

«D’azzurro al castello al naturale, aperto di nero, merlato alla guelfa e fiancheggiato da due torri finestrate di nero e parimenti merlate, terrazzato sulla pianura di verde attraversata in palo dalla strada di accesso al naturale. Il tutto sormontato da una stella d’argento a cinque punte.»

                                                                           

Questa è la blasonatura dello stemma della Città di Torre Annunziata riportata all’articolo 4 dello Statuto comunale, così come si evince dal Decreto del Capo del Governo del 28 gennaio 1938 che lo riconosce, alla quale già precedentemente, col Regio Decreto del 10 settembre 1936, trascritto nei registri della Consulta Araldica il 24 agosto 1938, gli era stato concesso il titolo di Città.

Andando ad approfondire, per quello che impongono le normative dell’araldica ufficiale dello Stato Italiano, osserviamo che la forma dello stemma è quella sannitica regolata dall’articolo 39 del R.D. n.61 del 21 gennaio 1929 in ultimo modificato dal D.P.C.M. del 28 gennaio 2011, il quale pone in chiaro definitivamente tutte le particolarità tecniche dello stemma di un ente così come richieste dall’Ufficio del cerimoniale di Stato per le Onorificenze. In tal caso viene legiferata la forma per la realizzazione dello stemma di un ente destinatario di un provvedimento formale, ed è quello detto “sannitico moderno”, cioè uno scudo rettangolare con gli angoli inferiori arrotondati che deve mantenere una proporzione di 7 moduli di larghezza per 9 moduli di altezza[1].

Lo stemma cittadino di Torre Annunziata, così come si presenta oggi, è cinto in basso da due rami decussati, uno di alloro con bacche dorate e l’altro di quercia con ghiande dorate, annodati sotto la punta dello scudo da un nastrino di colore rosso. La decorazione inizialmente è regolata dal R.D. n.1440 del 12 ottobre 1933, abrogato poi dal D.L. Luogotenenza n.394 del 10 dicembre 1944 che ne conserva e illustra tutte le caratteristiche precedenti ma che nel caso specifico impone un nastrino avente i colori nazionali.

Passando allo scudo della città di Torre Annunziata, questo è sormontato da una corona legittimata dal titolo di Città, regolata dall’articolo 96 del R.D. n. 652 del 7 giugno 1943 (Gazzetta Ufficiale n.170 del 24 luglio 1943, p.21)[2].

La corona è muraria turritta, formata da un cerchio d’oro, che nel nostro caso specifico è di rosso, aperto da otto pusterle (cinque visibili), con due cordonate a muro sui margini, sostenente otto torri (cinque visibili) riunite da cortine di muro, il tutto d’oro e murato di nero, ma che anche questo particolare nel caso nostro appare di rosso.

Quello che è stato appena descritto e i riferimenti alle colorazioni che si scosterebbero dalle normative decretate dalla Consulta araldica[3], sono riscontrabili osservando il gonfalone cittadino concesso alla Città di Torre Annunziata col R.D. dell’11 gennaio 1940 il che pensiamo sia stato realizzato solo nel periodo successivo agli eventi bellici.

Or dunque potrebbero essere queste colorazioni di rosso dei liberi arbitri voluti dal governo cittadino di fede comunista eletto con le prime elezioni democratiche italiane, dettate presumibilmente dal particolare momento politico che riguardò la città durante gli anni del Dopoguerra o appena successivi, periodo durante il quale dovette essere rifatto il gonfalone cittadino con il nuovo emblema?

Potrebbe essere questa un’ipotesi pressoché valida in quanto seppure per la colorazione della torre che sormonta lo stemma è riscontrabile una analogia di specie con quella imposta dall’araldica militare, acciocché è sempre un errore perché si parla di due temi differenti e con normative proprie. Il nastrino rosso invece resta un elemento arbitrario di pura espressione politica, su cui in quasi ottant’anni dalla realizzazione del nuovo gonfalone comunale nessuno mai ha avanzato la necessità di allineare il tutto con le normative vigenti.

Da qualche anno però, ritornati sulla questione e discutendone con il webmaster Pasquale Costagliola, abile curatore delle pagine di Wikipedia riguardanti Torre Annunziata e accreditato presso la fondazione dell’Enciclopedia libera online, con funzioni anche di collaboratore con i tecnici grafici italiani della stessa, si è cercato di fare luce sulla questione ripercorrendo tutti quei passaggi normativi che regolamentano la formazione dell’emblema di Torre Annunziata. Ed è stato proprio grazie a Pasquale Costagliola che, partendo dall’articolo apparso nel 2011 sul «Torresette», in cui per la prima volta si affrontava criticamente l’argomento, ultimamente è stato possibile coinvolgere i grafici di Wikipedia Italia per la realizzazione delle nuove grafiche dello stemma e del gonfalone torrese, disponibili liberamente sulle note pagine dalle quali spesso si attinge.

In seguito si spera che si possa porre rimedio anche con il rifacimento del gonfalone cittadino, allineandolo così alle normative vigenti sulla materia araldica imposta dall’Ufficio del cerimoniale di Stato per le Onorificenze.

 

                                                                           

Fonte: it.wikipedia.org


[1] Fonte: https://presidenza.governo.it/onorificenze_araldica/araldica/caratteristiche_tecniche.html

[2] Fonte: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/1943/07/24/170/so/0/sg/pdf

[3] https://it.wikipedia.org/wiki/Consulta_araldica